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🎙️ Davide Ferrone: "Il poker come metafora di vita. Mystery Bounty? Servono a rompere gli schermi!"

Immagine del redattore: Stefano AtzeiStefano Atzei

Aggiornamento: 28 mar 2024


EPM Mystery Bounty Davide Ferrone

Cosa spinge un ragazzo alle soglie dei trent'anni ad appassionarsi a un gioco come il Texas Hold'em? A volerlo studiare, a passare nottate intere di fronte al computer.


"The hardest way to make an easy living" ovvero, il modo più difficile per crearsi una vita agevole, suggeriva la buon'anima di Doyle Brunson (o forse si tratta solamente di una delle tante citazioni postume a lui attribuite).


La chiave non sta nemmeno in questo, non siamo qui a parlare del brivido, dell'azione, dell'eccitamento che scaturisce dal gioco. La questione è più metafisica, ne riguarda l'essenza. E non del gioco in senso lato, ma di quel gioco, del poker in formato Texas Hold'em e di tutte le variabili che ci orbitano attorno.


Se vi abbiamo confuso abbastanza le idee nessun problema, il protagonista di oggi ci aiuterà a far luce sulla questione offrendoci il suo punto di vista tutt'altro che banale (spoiler).


Parliamo di Davide Ferrone, abruzzese, che abbiamo avuto il piacere di conoscere personalmente lo scorso novembre all'IPO Liechtenstein, dove chiuse il Day1C in testa a tutti.


EPM Mystery Bounty Davide Ferrone
La soddisfazione dopo aver chiuso in testa il Day1 dell'IPO

Love at first sight


Se il nome vi suona nuovo è perché Davide si è affacciato da pochissimo in questo mondo, visto che la sua prima partita risale a non più di 5 anni fa:


"Andai con mio fratello in un circoletto dalle mie parti a giocare un torneo, conoscevo a malapena i rudimenti del gioco. - ci ha raccontato.


Mi trovai davanti tanti signorotti che davano l'impressione di sapere il fatto loro anzi, a dir la verità sembravano tutti fortissimi. L'adrenalina che scorreva al cascare delle carte, la speranza di vedere il proprio punto chiudersi... È stata una bella emozione."


Rimasto stregato dal gioco, Davide comincia ad appassionarsi sia all'aspetto strategico che a quello psicologico, realizzando ben presto che no, al circolo non erano esattamente tutti dei campioni. E che, soprattutto, il gioco non era più soltanto un gioco ma c'era qualcosa di più da scoprire.


EPM Mystery Bounty Davide Ferrone

Metaforicamente, s'intende


"Nella vita impari come giocare a poker. E giocando a poker, impari come vivere." - un aforisma che, se ancora non avesse proprietario ci prenderemmo volentieri l'onere di apporci una firma sotto. Facciamo spiegare meglio questo concetto a chi, nella chiacchierata pomeridiana, l'ha pronunciato per primo:


"Il gioco del poker è una delle metafore più esaustive della vita, soltanto che l'azione è più concentrata mentre nel mondo reale i tempi sono più dilatati. Con le dovute proporzioni, un torneo che dura 2 o 3 giorni è così denso di eventi e situazioni che il parallelismo diventa automatico.


Per avere successo, in un torneo come nella vita, bisogna rimanere sempre sul pezzo, esserci con la testa. A poker impari l'autocontrollo, l'importanza di essere disciplinato perché, vuoi o non vuoi, per vincere devi avere una disciplina. Poi si sbaglia, sbagliamo tutti, ma dagli errori si impara e si riparte. L'importante è avere consapevolezza di ciò che si fa e col tempo i risultati premieranno gli sforzi."


Testa sulle spalle


EPM Mystery Bounty Davide Ferrone
Davide Ferrone in azione all'IPO

"C'è stato un periodo in cui non vincevo più né online né dal vivo, al circoletto. Non avevo il focus giusto, online mi annoiavo e giocavo deconcentrato, live approcciavo tutto con superficialità e magari ordinavo una birra al tavolo: la testa era proiettata già al cosa fare con gli amici nel resto della serata.


Con questa attitudine non vincerai mai un torneo, nemmeno sei ti si allineano i pianeti e allo showdown vinci tutti i colpi. La concentrazione è fondamentale in questo gioco e può essere intaccata da tantissimi fattori, a partire dal sonno o dall'alimentazione, passando per lo stile di vita.


Nella vita ti va bene se fai le cose giuste, se stai bene con te stesso, se il tuo cervello funziona bene. Nel poker è la stessa cosa, soltanto che dal lato pratico ogni spot è come se fosse un'intera giornata."



Meglio dal vivo


Nel gioco del poker la parola consapevolezza significa, oltre che esperienza ai tavoli, studio. Da qualche anno Davide gioca online e parallelamente studia sui solver seguito da un team di ragazzi tra i più competenti nella disciplina (omettiamo di proposito il nome, ndr.) e il suo obiettivo è soltanto uno:


"Migliorare, costruirmi un bankroll adeguato per giocare i tornei live e conoscere i più forti. Intendo proprio farci due chiacchiere, confrontarmi con loro, capire come la pensano.


Credo anche che il gioco live sia più semplice, anche se fare i soldi soltanto col live è impensabile. Troppa varianza, troppe spese. l'EV che perdi in un colpo live potresti non recuperarla in un'intera carriera, online invece se macini prima o poi qualcosa di torna indietro."


EPM Mystery Bounty Davide Ferrone
Davide Ferrone al Day2 dell'IPO Liecthenstein

Sebbene il primo risultato su hendonmob risalga all'agosto 2019, di fatto il suo percorso da giocatore live è cominciato lo scorso autunno, periodo in cui Davide si è reso protagonista di due splendide deeprun che se non hanno portato chissà quanti soldi, hanno di sicuro arricchito il suo bagaglio esperienziale:


"La prima in Francia, ad Aix-les-Bains, al France Poker Festival da 1.1K con 90mila euro al primo. È stata una trasferta stupenda, eravamo lì con altri reg, io e “Blackdomo” a 20 left eravamo 2° e 8°, abbiamo chiuso io 19° e lui 18° 🙃.


La seconda due settimane dopo, al Battle of Malta: al Day3 ero chipleader a 60 left e ho chiuso 43°. In quel caso però, ammetto di aver pagato la mia totale inesperienza: sono capitato in un tavolo full-reg e non ho retto botta. Ho iniziato a call-muckare tutti gli spot e ho perso la calma.


Mi son detto, mi alzo a fumare una sigaretta per fare una pausa ma non ci sono riuscito, sono stato eliminato prima. Peccato perché sia al Day1 che al Day2 ero riuscito, attraverso un gioco molto aggressivo, ad accumulare uno stack enorme. E poi, diciamolo, 200mila euro avrebbero dato una bella svolta alla mia carriera!"


EPM Mystery Bounty - Perché sì, secondo Davide Ferrone


Chiosa finale sul prossimo EPM Mystery Bounty, in programma dal 3 all'8 aprile prossimi, a cui Davide Ferrone prenderà parte catturato inevitabilmente dal formato:


"Il bello dei Mystery Bounty è che sono dei tornei normalissimi fino allo scoppio della bolla, poi si giocano come dei KO anche se le taglie misteriose danno vita a situazioni molto particolari al tavolo da gioco.


A seconda di quanto sei riuscito ad incrementato il tuo stack puoi prendere diversi accorgimenti suoi tuoi avversari e poi a livello emotivo è molto divertente. Se fai questo per lavoro è piacevole ogni tanto rompere gli schemi.


Proprio per questa ragione è ancora più importante stare attenti al mindset e non farsi influenzare emotivamente da quel che accade. Al momento non c'è una strategia precisa da studiare per affrontare al meglio i Mystery Bounty. È sicuramente importante reggere l'urto tra la fase pre e post bolla, quando entrano in gioco le taglie."


(ricordiamo che al prossimo EPM Mystery Bounty le taglie entreranno in gioco già dal Day2 per tutti i qualificati, il 12% del field, mentre la zona ITM premierà il Top 10% ➡️ QUI la guida completa all'EPM Mystery Bounty



 

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