Difficile dire se si tratti delle (comuni) origini isolane o della personalità un po' fuori dagli schemi, ma l'intervista con uno dei prossimi protagonisti al Wolf Millionaire che si giocherà presso la GCPoker Room di Bendern, in Liechtenstein, è stata decisamente piacevole.
Marco Perra, o "Peraz77" se preferite, è tra i personaggi emergenti nella scena pokeristica nazionale e non soltanto per i risultati ottenuti ai tavoli da gioco ma anche per le abilità da intrattenitore attraverso il suo canale Twitch, che al momento vanta oltre 3mila iscritti.
Negli ultimi tempi la sua presenza ai tornei live è diventata una costante, un fatto tutt'altro che casuale frutto di una maturazione tanto pokeristica quanto personale, due aspetti che difficilmente viaggiano su binari diversi:
"Una delle convinzioni che è cambiata nel tempo riguarda la considerazione che avevo dell'online e del live. Sbagliando, ho sempre visto il gioco live più per i giocatori ricreazionali, mentre l'online era la vera sfida.
Ci ho messo un po' a capire invece che se il field è più facile, visto che faccio questo per lavoro, non bisogna evitarlo. In molti giocano dove il field è più duro per dimostrare qualcosa a se stessi e ci sono cascato anch'io.
La differenza è che prima facevo 2/3 trasferte l'anno, magari per conoscere di persona alcuni giocatori incontrati online, adesso invece il rapporto tra live e online è più bilanciato."
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Cambio di paradigma
"Al momento il poker rappresenta principalmente lavoro, ha perso un po' quella magia che aveva quando lo guardavo in TV. Effettivamente sto viaggiando per l'Europa giocando a carte e non posso lamentarmi, mi gestisco in autonomia, faccio quel che voglio."
Una delle caratteristiche principali di Marco è la sua autenticità. Non ci sorprende quindi la sua risposta alla domanda se avesse o meno qualche giocatore o streamer di riferimento;
"La verità è che non mi interessa di nessuno. È capitato che qualcuno arrivasse in chat e mi chiedesse una Top 3: puntualmente mi invento qualche stronzata perché non ho nessuna classifica in testa."
La svolta pokeristica
"Nasco come giocatore di braccio e mi sono dovuto frenare tanto. Il primo switch è stato quando ho conosciuto "Il Giuglia" (Luigi D'Alterio ndr.), il percorso fatto con lui rappresenta la pima fase di svolta della mia carriera.
Per quanto lo scorso anno non sia andato affatto bene ho iniziato a studiare sui solver e, soprattutto, a crearmi una mia identità, le mie strategie di gioco le studio da solo al momento.
Se ho mai pensato di smettere e fare altro? Assolutamente sì, e non si tratta nemmeno di un momento così lontano nel tempo. Non avevo più voglia di giocare e Twtich mi ha dato la spinta a proseguire: non è un caso che capiti una o due volte al mese di fare sessione senza andare in streaming."
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Ciao bimbi
È così che "Peraz77" saluta, a modo suo, gli spettatori alle live su Twitch. Uno a cui i panni del pokerista stanno stretti come mi era capitato di notare già dal look, che tradisce il suo passato da tatuatore:
"La prima stream? La ricordo benissimo e sì, ero un po in imbarazzo all'inizio, ma è durato poco. Per quanto sempre evitato di stare al centro dell'attenzione col tempo ho capito invece che mi piace, anzi ci sguazzo proprio.
Sono sempre stato un gran fruitore di Twitch, anche quando gioco un monitor è sempre su qualche canale extra poker. I canali sul poker non li ho mai visti come intrattenimento ma più come formazione perché più che divertirmi dalle live imparavo qualcosa.
Il mio canale è famoso per le playlist, spazio molto dall'opera alla techno, passando per tanti altri generi anche se quello che metto di più nelle stream è l'hip-hop perché crea un bel sottofondo. I momenti più alti però sono stati raggiunti con pezzi italiani anni 2000!"
"Non ho fan adoranti, gradisco gli apprezzamenti ma se mi metti su un piedistallo non ci sto. Ricordo che una volta, a Barcellona, un ragazzo è venuto da me presentandosi come uno dei miei più grandi fan...
Se ho mai conosciuto qualcuno grazie alle mie stream? In realtà è accaduto il contrario, ho stretto una bella amicizia con una streamer di League Of Legends, "Greta Rei", e mi sono addentrato un po' dietro le quinte di Twtich Italia.
Le critiche? Se ricevono sempre tante ma ciò che fa la differenza in questi casi è la sicurezza nei propri mezzi. Se hai le tue certezze ci passi sopra senza problemi."
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Croce e delizia
Specialmente agli inizi, la carriera di un giocatore può esser condizionata dagli eventi. Nel caso di Marco l'emozione e la delusione più grande sono arrivate nel giro di pochi giorni:
"Il momento migliore e peggiore della mia carriera? Potrei metterli assieme. Giocavo da appena due anni e vinsi un pacchetto per l'Estrellas di Barcellona da 1.100€, compreso hotel e spese. Da ragazzino mi emozionavo a guardare l'EPT in televisione e ritrovarmi proprio lì a giocare in quel contesto era un sogno.
Ah, ci andai da solo ovviamente. Insomma, dopo un livello e mezzo incrociai K-K contro A-A e venni eliminato. Ovviamente non avevo il bankroll per rientrare anche se il tavolo era piuttosto abbordabile e sono tornato in albergo. Sconsolato!"
Introspezione
Diventare un giocatore di poker professionista non significa soltanto imparare al meglio una strategia di gioco e metterla in atto ai tavoli. Si tratta di un lavoro a 360 gradi su se stessi, a dimostrazione che il gioco non consiste soltanto nel cliccare i bottoni giusti:
"Giocare a poker ti consente di guardarti dentro e osservare tutti i tuoi limiti a livello caratteriale, il lavoro sul mindset è importantissimo perché fare il pokerista per professione è estremeamente stressante anche se si sta seduti davanti a un monitor.
Lo scorso anno ho swingato parecchio e proprio quando tutto sembrava mettersi contro ho trovato un'attività che mi ha salvato la carriera. Sono sempre stato uno sportivo ma dopo la pandemia mi ero un po' seduto.
Da quel momento in poi ho cominciato fare delle lunghe passeggiate che hanno influitio positivamente a livello mentale. Ora, quando torno a casa dopo una bella camminata, mi siedo e ho una mentalità più positiva quando gioco. Forse non è un caso che da quando ho cominciato a farle ho ripreso a vincere.
Cosa è cambiato da quando ho scelto di fare questo per lavoro? Principalmente le abitudini: mi è sempre piacuto uscire, fare serate, andare a ballare e giocando regolarmente questo non era più possibile. Dopo il primo periodo però mi sono dato delle regole e mi sono imposto di fermarmi il venerdì e il sabato, spegnendo letteralmente il computer."
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