Quando mi è stato proposto di prendere in mano il blog anche nei periodi extra-trasferte ho accettato di buon grado. Ci sono tanti modi per raccontare il poker, l'analisi tecnica è uno di quelli seppur non l'unico.
Personalmente ho sempre preferito raccontare i personaggi e, attraverso le loro storie, fornire uno spaccato di una realtà spesso indecifrabile, quella in cui sono immersi i giocatori di poker. Il protagonista di oggi è uno a cui sono particolarmente affezionato, perché nonostante il carattere estroso e accentratore per natura, se nella vita vi è capitato di conoscerlo concorderete col sottoscritto che non si può non volergli bene.
Nell'ottobre del 2015, quando calcava per la prima volta i palcoscenici del poker che conta chiudendo 5° all'IPO Campione per 34.800€, non ci conoscevamo ancora. All'attivo, fino a quel momento, una decina di ITM e un secondo posto alla "Juego Cup" da 7mila euro.
Per chi ama questo gioco però, non è mai solo una questione di soldi. Quella vittoria sfumata, quel sogno svanito sul più bello gridavano vendetta. E lo fanno tutt'oggi.
Ecco perché, per uno come lui, l'Italian Poker Open non è un appuntamento qualsiasi. Non uno ma "IL" torneo di poker, quello da cui tutto è cominciato:
"Non dico che sia meglio vincere l'IPO dell'EPT, però se mi chiedessero di scegliere... È una questione personale, l'IPO è l'IPO, per me è qualcosa di speciale, è stato un trampolino di lancio nella mia carriera pokeristica. Mi trasmette belle sensazioni, fiducia, consapevolezza, voglia di arrivare."
Purtroppo le copertine degli articoli lasciano poco spazio all'interpretazione, ma se fossimo alla regia di un'intervista video sarebbe questo il momento in cui presentare Aristidis Theodoridis. Con quell'effetto "wow" che tanto si confà alla sua esuberanza.
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Il ricordo del tavolo finale all'IPO 2015
"L'IPO mi da una carica speciale, ho tanti bei ricordi. È stato il primo ITM importante della mia carriera, quello che mi ha consentito di fare level-up... Ma tu pensa! Ero uno sbarbato e non avevo mai giocato un torneo così lungo. Le fiches da centomila? E chi le aveva mai viste al circolo, ma ad esempio, anche dire 'bet 3 milioni e mezzo', una follia!
E poi il prizepool, un sogno. Anche lì tra l'altro ho fatto un solo bullet. Quando devi arrivare ai tornei c'è poco da fare! Ricordo che al Day1 avevo al tavolo tutta gente che sapeva giocare, Bonavena, "hysenbelli", Shehadeh, ma sono riuscito a farmi rispettare. Tutte le mani ho bluffato, tutteee, non sto scherzando!
La verita? Ero incazzato nero perché sapevo che avrei potuto far meglio. Per inesperienza, qualche giocata in bluff l'avrei potuta evitare, ma non ho mai avuto paura. A livello personale mi ha dato un boost di fiducia notevole."
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Warning signs
Al legame col torneo si unisce anche quello con la città, perché lo scorso anno Aris Theodoridis, proprio a Sanremo (ma non all'IPO), ha centrato il risultato più importante in carriera, chiudendo 2° al WPT Prime da 1.1K dietro Simone Andrian per 90.000€ di premio:
"Quell'anno ho scoperto Lazza, che è arrivato secondo a Sanremo e cosa ho fatto io? Secondo a Sanremo. Non sono coincidenze, io ci credo eh" - scherza, ma non troppo. 😊
"Arrivavo da un periodo strano, in cui andavo sempre ITM ma non arrivavo mai in fondo e avevo voglia di riscattarmi. Il mese prima avevo fatto 59° all'IPO, non mi era andata giù perché sbagliai clamorosamente uno spot. Tornato a Vigevano, e i miei amici lo sanno, ho detto a tutti: 'ora vado al WPT e lo vinco!'
Ho parlato col mio staker e gli ho detto chiaramente: 'Voglio farmi 10 giorni per staccare, mi interessa fare solo il Main. Alla fine ho fatto anche tutti i Side, tutti badrunnati. Ma a parte ciò, io questo WPT lo dovevo vincere.
Tu pensa che la coppa del WPT era stata messa sul tavolo dove avevo giocato il Day1, nello stanzino in fondo. Io ci credo alle coincidenze! Appena l'ho detto al mio staker, una persona molto religiosa che da importanza a questi segnali mi fa: 'tu farai tavolo finale'. E così è stato."
IPO Sanremo - La profezia di Aris Theodoridis
Sulla cresta dell'onda, due mesi più tardi, metterà a segno un'altra bella deeprun, stavolta all'EPT di Barcellona: 73° posto su circa duemila iscritti per 20mila euro e spicci. E un'esperienza indimenticabile:
"Guarda che questi risultati, a parte i soldi, mi hanno fatto capire una cosa: che sono cresciuto a livello di gioco e che ho imparato a usare più la testa. Umanamente sono sempre il solito idiota ma pokeristicamente sono migliorato. Sai, le sbracciate in early stage...
Adesso cerco di non fare più il pazzo il giorno prima del torneo, anche se a Barcellona ero al Pasha tutte le sere prima di ogni Day. No dai, non scriviamola questa...
Mi sbilancio, ti dico che entro luglio farò uno shot grosso. Perché è così, continuo ad arrivare sempre in fondo a 20, 30 left. Sto giocando bene, sto bilanciando bene i tornei. Sono un po' come Balotelli, e attenzione che pure lui si sta rimettendo in forma eh!"
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